Enciclopedia giuridica

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Orbita geostazionaria

Orbita situata a 36.000 km. sopra l’equatore nella quale i satelliti artificiali in essa collocati girano intorno all’asse polare della terra nella stessa direzione e con lo stesso periodo di rotazione di essa, apparendo in tal modo immobili ad un osservatore terrestre. Tale orbita si presenta come una risorsa naturale e limitata rispetto ai potenziali utenti e, pertanto, la sua utilizzazione deve avvenire in modo da garantire un equo accesso a tutti gli Stati in ragione delle loro esigenze e dei mezzi tecnici di cui possono disporre (art. 33, comma 2o, Conv. di Nairobi del 1982 sulle telecomunicazioni, 1982). Le limitazioni fisiche, le esigenze di efficienza funzionale e l’attuale grado dello sviluppo tecnicoorbita geostazionariascientifico influiscono, infatti, sul numero dei satelliti che possono essere collocati nell’orbita. Parte della dottrina suole distinguere tra orbita geostazionaria vera e propria, spettro radio orbitale e risorse non rinnovabili. V. anche Organizzazione delle N.U., istituti specializzati nell’orbita geostazionaria (Itu); satelliti artificiali; spazio extraorbita geostazionariaatmosferico, cosmico o esterno.

pretese di sovranità sulla orbita geostazionaria: rivendicazioni di sovranità sull’orbita geostazionaria sono state avanzate dagli Stati equatoriali, Colombia, Ecuador, Indonesia, Kenya, Uganda e Zaire, con la Dichiarazione di Bogotà del 3 dicembre 1976 poi reiterata, sulla base di considerazioni sia scientificoorbita geostazionariatecniche che giuridiche. Dal punto di vista tecnico, tali Stati sostengono che si tratterebbe di una risorsa naturale, limitata e, quindi, saturabile, che costituirebbe parte integrante del loro territorio in quanto la sua esistenza dipenderebbe esclusivamente dalla forza di gravità della terra. Dal punto di vista giuridico, contestano il principio first come first served, applicabile all’orbita geostazionaria, conseguenza del regime di libertà di utilizzazione dello spazio extraorbita geostazionariaatmosferico stabilito dal Trattato di Washingtonorbita geostazionariaLondraorbita geostazionariaMosca, del 27 gennaio 1967, sui principi che governano le attività degli Stati nella esplorazione e nell’uso dello spazio extraorbita geostazionariaatmosferico, che ne consentirebbe l’appropriazione da parte dei soli Stati industrializzati che detengono le tecnologie necessarie alla sua utilizzazione. Tali pretese sono state respinte dalla Comunità internazionale. Tuttavia, l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (Itu) ha elaborato, nel 1988, un piano per la distribuzione dei loculi sull’orbita geostazionaria finalizzato a garantire a ciascuno Stato membro dell’Itu, per lo meno una posizione orbitale e le corrispondenti frequenze radioorbita geostazionariaelettriche per i satelliti che assicurano servizi nazionali.


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