Enciclopedia giuridica

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Maggiorazione di conguaglio

Istituto introdotto con l. n. 649 del 25 novembre 1983 come correttivo delle possibili distorsioni fiscali derivanti dal meccanismo del credito d’imposta (v.) sui dividendi e diretto a ristabilire l’equilibrio tra onere tributario posto a carico della società erogante e credito d’imposta spettante ai soci su utili distribuiti e che non abbiano in precedenza scontato l’imposta ordinaria. Nell’originaria formulazione del credito d’imposta sui dividendi nessun correttivo era previsto per l’ipotesi in cui l’ammontare del reddito imponibile Irpeg della società fosse inferiore al relativo reddito di bilancio (ad esempio per la presenza, tra le componenti positive di reddito, di redditi esenti). Nella suddetta ipotesi, la società poteva distribuire utili che non avevano in precedenza assolto l’Irpeg e, in sede di distribuzione dei dividendi non assoggettati in precedenza all’imposta ordinaria, il socio finiva per conseguire, a titolo di credito d’imposta sui dividendi, un ammontare che trovava solo parziale corrispondenza nell’Irpeg prelevata dal Fisco a carico della società . La maggiorazione di conguaglio, introdotta proprio per eliminare la suddetta distorsione, consiste nel bilanciare l’ammontare del credito d’imposta spettante ai soci su utili che non abbiano scontato l’Irpeg, attraverso un equivalente maggior onere tributario gravante sulla società stessa, in modo da rendere neutra la posizione dell’erario.


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